Relazioni sentimentali? Ci pensa un’App.

Uscire con gli amici e “trascurare” la propria “lei” che è in attesa del messaggino della buonanotte che, invece, non arriva. E quindi sono litigi su litigi.

Come affrontare e risolvere la questione? Ci pensa un’App (come sempre).

Si chiama “BroApp” ed è la notizia del giorno sulla pagina online del Daily Telegraph (link: http://www.telegraph.co.uk/men/relationships/10658271/Automated-texts-to-your-girlfriend-Theres-an-app-for-that.html).

Attualmente disponibile solo per dispositivi Android ad un prezzo irrisorio, sarà presto scaricabile anche per gli utenti della Mela.

L’applicazione promette veramente di far sentire la propria presenza con la fidanzata/ moglie/ compagna, senza privarsi del divertimento e del tempo trascorso con gli amici (appunto, i “Bro”).

Benchè l’App sia dotata di un sistema di protezione nel caso in cui la “lei” tenti di aprire l’App sul telefono del “furbetto” (apparirà una lista di potenziali regali che potrebbero piacerle), la domanda sorge spontanea: Se proprio l’assidua presenza e costanza nell’invio dei messaggi fosse l’elemento che fa scaturire il sentimento e se lei venisse a scoprire il trucco?

L’invenzione è senza alcun dubbio interessante e divertente (e destinata a far discutere), tuttavia – da un punto di vista psicologico – il tutto appare grottesco ed allarmante. Ci troviamo infatti di fronte ad una vera e propria “truffa” ai danni della malcapitata “lei”, in cui un rapporto epistolare all’interno di una relazione sentimentale viene intrattenuto non con un compagno in carne e ossa, bensì con un software che, adeguatamente impostato, elargisce messaggi alla destinataria.

Dove sta invece la “relazione umana”? Il rapporto di scambio, di comunicazione tra due persone che condividono un sentimento e alcuni momenti della propria vita? Un’App si sostituisce ad uno dei “componenti” della coppia, dando l’illusione di esserci, mentre invece il proprio pensiero è totalmente orientato al divertimento con gli amici.

Come si può essere arrivati ad una simile invenzione?

È necessario sottolineare come, spesso, gli interessi dell’uomo e della donna siano spesso diversi. Lei più richiedente, lui più “legato” al rapporto di fratellanza con i propri amici. In un certo senso quindi BroApp potrebbe essere la panacea in grado di risolvere tutti i mali e fare felici entrambi: lei avrà la presenza di lui (o di chi per lui), mentre lui potrà andare a divertirsi con gli amici, scongiurando scenate e sfuriate all’insegna del “ma dove eri? Perché non mi hai scritto? Ecc.)”.

Come spesso capito, però, le soluzioni rapide, non sempre sono quelle più funzionali. Una domanda su tutte: cosa succederebbe se lei venisse a scoprire che i messaggini dolci che ha ricevuto nell’ultimo periodo, sono state inviate da un’App e non dal proprio compagno/ fidanzato/ marito? Esiste – è vero – un “sistema di protezione”, ma l’articolo sul Daily Telegraph è leggibile a chiunque…

Una domanda più allarmante è invece:

Cosa succederà quando verrà inventata un’analoga App destinata al pubblico femminile, magari predisposta per l’invio automatico di ramanzine et similia?

C’è solo da augurarsi che intervenga una terza App in grado di ospitare le due precedenti, costituendo così un luogo virtuale per il litigio… delle App.

 Per chi invece fosse interessato a scoprire come far funzionare una relazione sentimentale senza l’ausilio di App e di escamotage vari, potrà essere importante sapere che l’ingrediente fondamentale è proprio la comunicazione. E ancora di più la comunicazione efficace, che si realizza – per forza di cose – nel confronto diretto dei due membri della coppia.

Non sempre risulta facile comunicare al proprio partner i propri desideri, le proprie necessità, né tantomeno il proprio malcontento relativo ad alcuni comportamenti dell’altro. Rifugiarsi dietro ad un’App, tuttavia, non significa affrontare la questione, né quindi lavorare per la crescita della coppia. Al contrario significa fuggire dalle questioni più spinose, nascondendosi dietro strumenti o mezzucci (più o meno leciti).

Per certi versi l’utilizzo di un’App come quella menzionata e descritta dal Daily Telegraph equivale ad una vera e propria fuga dalle proprie responsabilità all’interno della coppia. Proprio come per un tradimento.

Siamo comunque interessati ad avere le vostre opinioni in merito, sia che abbiate testato l’App, sia che l’argomento vi abbia semplicemente incuriositi.