SOS attacchi di fame: come gestirli?
Avete mai sperimentato i cosiddetti “Attacchi di fame”? Nella nostra società è sempre più diffusa quella che viene definita “fame emotiva”. La fame emotiva, detta anche “emotional eating”, consiste nel consumo di cibo esclusivamente in risposta a stati emotivi e non per soddisfare il naturale senso di fame.
Solitudine, ansia, rabbia, noia, stress, difficoltà nelle relazioni interpersonali e scarsa autostima sono potenziali stati emotivi che inducono la persona a iper-alimentarsi, causando inevitabilmente un aumento di peso.
A tutti può capitare di coccolarsi con un dolce o un cibo accattivante dopo una giornata faticosa,dopo una litigata, durante un film e così via. Il problema nasce quando questo approccio al cibo diventa generalizzato e automatico: il cibo diventa consolatorio anche quando la situazione non lo richiede!
Conseguenze?
Aumento del peso, senso di pesantezza, senso di colpa, per citarne alcune.
Chiunque può cadere, nel corso della sua vita, nel vortice della fame emotiva, sia persone normopeso che persone sovrappeso: ciò che accomuna entrambe le categorie è il fatto di non essere in grado di riconoscere e gestire gli stati emotivi che spingono a mangiare in eccesso.
In particolare sono sensibili alla gratificazione del cibo proprio quelle persone che desiderano perdere peso e che per questo motivo si sono sottoposte a diversi programmi di dimagrimento; ma l’utilizzo del cibo come valvola di sfogo inevitabilmente le porta a recuperare il peso perduto.
Proprio perché l’alternanza di perdita e recupero del peso (la cosiddetta “sindrome dello yo-yo”) allontana la possibilità di un dimagrimento effettivo e duraturo, è bene imparare a gestire emozioni, pensieri e situazioni difficili che scatenano la perdita di controllo sull’alimentazione.
Non trovo nessun consiglio sul “come gestirli”
Buonasera signora Cristina.
Il primo passo per gestire gli attacchi di fame è individuarne l’origine e la natura: sono dovuti a emozioni che prendono il sopravvento? A pensieri che influenzano il nostro comportamento? A golosità? Oppure a una dieta forse troppo restrittiva per le nostre esigenze? Come può immaginare, a ogni causa corrisponde una differente soluzione, che può andare dalla semplice e sempre utile psico-educazione alimentare, alla necessità di un supporto psicologico. Non esistono, dunque, delle soluzioni preconfezionate e universalmente valide per tutti, ma ognuno può imparare a conoscere il perché del proprio comportamento e solo successivamente, da solo o con l’aiuto di un professionista, decidere di intervenire.