Lo Psicologo e il Diritto del Lavoro

Il diritto del lavoro è definito come “complesso di norme che disciplinano il rapporto di lavoro e che tutelano, oltre che l’interesse economico, anche la libertà, la dignità e la personalità del lavoratore”.

Con questa definizione è logico arrivare alla conclusione che un attacco alla situazione lavorativa di una persona, implica una serie di conseguenze personali, ossia non solo è importante il lavoro per il suo valore economico ma anche perché ha una serie di valori intrinseci quali la autorealizzazione personale, l’autostima, il concetto che ognuno ha di se stesso e la rete di relazioni sociali che caratterizzano un determinato lavoro.

Attualmente, a causa della crisi economica, si sta attraversando un periodo di instabilità e precarietà nel mondo del lavoro; sono numerose le notizie che si leggono quotidianamente sul numero di disoccupati, di giovani senza lavoro, di licenziamenti e di studi che descrivono le relazioni tra la situazione lavorativa di una persona e lo sviluppo di patologie di natura psicologica.

Nella patologia da disadattamento lavoro-dipendente, i disturbi più frequenti sono lo stress, il burnout e il mobbing.

Lo stress lavorativo si definisce come una percezione di disequilibrio da parte del lavoratore, quando le richieste dell’ambiente di lavoro eccedono la capacità individuale per soddisfare tali richieste e si manifesta, per esempio, quando la mole di lavoro è molto alta e poco è il tempo a disposizione per svolgerla.

La sindrome da burnout si verifica quando la situazione da stress, precedentemente descritta, permane durante molto tempo e l’organismo non in grado di far fronte ai fattori stressanti emozionali ed interpersonali, portando la persona ad essere colpita da fatica cronica, da un sentimento di inefficacia e di negazione di quanto accaduto.

Infine il mobbing si definisce come una molestia sul posto di lavoro, dove il lavoratore è vittima di costanti attacchi da parte dei suoi colleghi (mobbing orizzontale), dei suoi subalterni (mobbing verticale ascendente) o dai suoi superiori (mobbing verticale discendente), che può manifestarsi sotto forma di violenza psicologica, intimidazione e, nei casi più gravi, aggressione fisica.

In che modo lo Psicologo può essere una figura importante nell’ambito del Diritto del Lavoro?

La minaccia del proprio posto di lavoro o la sua perdita sono definibili come rilevanti “stressors” (ossia eventi stressogeni) in grado di elicitare gravi problemi nell’ambito della sfera personale, sociale e familiare del lavoratore. Dato l’aumento di questi disturbi, nella situazione lavorativa attuale, sempre più frequentemente si rende necessario quantificare il danno biologico di natura psichica, mediante una consulenza psicologica o una perizia psicologica.

Affinché il quadro psicopatologico derivante da una i più vessazioni in ambito lavorativo sia quanto più esaustivo possibile, è di primaria importanza la realizzazione di un corretto inquadramento psicodiagnostico nell’ambito della patologia da disadattamento lavoro-dipendente e dell’evento stressante prodotto, mediante un approccio integrato medico-psicologico, con l’ausilio di diversi strumenti testali, oltre ad un’anamnesi approfondita ed accurata della persona. Solo in questo modo è possibile giungere ad una visione globale e precisa del danno causato alla persona, rendendone possibile la corretta quantificazione economica.