Il percorso che andremo ad affrontare non presenta grandi difficoltà ed è adatto a tutti.
Tuttavia si tratta sempre di una camminata di circa un’ora e mezza all’andata e altrettanto al ritorno,
visto il periodo probabilmente anche in presenza di un clima piuttosto caldo.
Per questo un minimo di allenamento alla camminata è d’obbligo, come pure un’atrezzatura adeguata:
scarpe da trekking, cappello per ripararsi dal sole, crema solare e una borraccia.

Ma veniamo finalmente al nostro percorso.
A fare da sfondo all’evento di oggi ci sono il monte Resegone e le Prealpi Lombarde.
Ci troveremo nel piazzale della funivia dei Piani d’Erna, in località Versasio, raggiungibile in macchina da Milano in poco più di 1 ora,
seguendo la SS36 in direzione Lecco e prendendo prima l’uscita “Valsassina”, quindi l’uscita “Versasio” e seguendo quindi le indicazioni
per i Piani d’Erna e la funicolare. Per i più “green” è anche possibile usufruire del bus n.5 dal centro di Lecco.

Dal piazzale della funivia, in soli 5 minuti si raggiungono i 1300m dei Piani d’Erna, sul Monte Resegone, un vero e proprio balcone per la città
di Lecco da cui godere di una vista mozzafiato, e vero punto di partenza del nostro itinerario.

Il percorso comincerà con una bella e comoda strada in discesa in mezzo a verdi prati.
Dopo circa 10 minuti incontreremo un bivio: seguiremo il sentiero n.7 e ci addentreremo nel bosco.
Da qui in poi l’ombra sarà la nostra compagna. Gli alberi lasceranno ogni tanto spazio a splendidi scorci sul lago e sulla città di Lecco,
per poi avvolgerci nuovamente tra le loro braccia.
Procederemo in discesa, su un percorso di rocce e radici per circa 20 minuti, quindi in falsopiano fino ad incontrare un monumento ai caduti.
Dobbiamo ricordare che durante la Seconda Guerra Mondiale queste montagne furono teatro di aspre battaglie tra le truppe partigiane e
l’esercito tedesco.
Prenderemo la strada che sale a sinistra, ma solo per pochi metri, piegando subito a destra in direzione del Passo del Fo.
Il sentiero proseguirà, alternando tratti pianeggianti a dolci salite. Solo verso la fine la salita si farà più accentuata e faticosa:
lo sforzo durerà solo 20 minuti e verrà appagato dal raggiungimento del Passo del Fo e dalla piacevole sosta nel rifugio, non sempre aperto,
che lo sovrasta.

Ormai è fatta. Dalla nostra meta ci separa solo una rilassante discesa.
Il rifugio Alpinisti Monzesi apparirà all’improvviso tra gli alberi.
L’innaugurazione ufficiale risale al 10 giugno 1911.
Da quel momento La “Capanna Monza” divenne meta di passeggiate ed escursioni sempre più frequenti, offrendo anche pernottamento e
punto di appoggio agli scalatori che si cimentavano sulle ripide pareti della montagna.
Durante la seconda guerra mondiale, nel novembre del 1944, fu ricovero di prigionieri di guerra e delle prime bande partigiane,
venne incendiata e ne restarono solo muri anneriti. Venne poi ricostruita tra il 1945/46.
Il rifugio è anche meta della famosa “Monza-Resegone”, la corsa che, nata nel 1924 con lo scopo di collegare idealmente
la Sede Sociale posta nel centro della città di Monza con la Capanna, si tiene ancora oggi, seppur con una forma e spirito differente,
caratterizzando ancor di più questo luogo e sottolineando senza dubbio il legame alla città briantea.
Qui potremo concederci un meritato riposo dalla fatica del tragitto, mangiare e dedicarci alle attività di coaching.

Al rientro seguiremo a ritroso il percorso dell’andata.
Arrivati al monumento ai caduti potremo scegliere: proseguendo dritti affronteremo l’iniziale salita per raggiungere la funivia e
scendere alle macchine. Piegando a sinistra invece procederemo in discesa raggiungendo a piedi il punto di partenza.
La seconda opzione permetterà di godere di suggestive vedute sulla valle e sul lago e di attraversare il caratteristico paese di “Costa”.
Durante la discesa incotreremo anche un secondo rifugio in cui sostare per dissetarsi e tirare un pò il fiato.