Descrizione
Respiro è un film di produzione italo-francese diretto da Emanuele Crialese.
Visto per voi.
La pellicola ha ricevuto diverse nomination per molti prestigiosi premi cinematografici nel biennio 2002-2003, tra cui David di Donatello, Nastri d’Argento ed European Film Awards. Ambientato a Lampedusa e parzialmente parlato in dialetto siciliano, è stato realizzato in gran parte con attori non professionisti.
La valutazione di PdB.
Il film è molto particolare ed emotivamente coinvolgente: non si tratta solo del ritratto di una comunità chiusa e semplice, ma anche della storia di una ribelle in un mondo con regole sociali precise, della rappresentazione di un modo di esprimere la propria identità nonostante le aspettative e i ruoli culturalmente determinati, del rapporto tra una madre e un figlio. La bellezza dei paesaggi aspri e selvaggi di Lampedusa contribuisce a calare lo spettatore nel clima emotivo della storia, tra momenti di ingenua dolcezza e altri di imbarazzante sconcerto.
Prospettiva psicologica.
Grazia è uno spirito libero in una realtà sociale ingenua, circoscritta e un po’ crudele. Di fronte all’anticonformismo di certi gesti e alla singolarità delle espressioni emotive di Grazia, molti compaesani fanno pressione sul marito Pietro affinché la porti a curarsi in una clinica di Milano, in quanto la vedono come bizzarra e imprevedibile, matta insomma. In realtà Grazia è mamma e moglie affettuosa, piena di energia e voglia di vivere, spontanea, riflessiva e tormentata, insofferente alle convenzioni e ai pregiudizi. Così si scontra con la diffidenza e la chiusura del mondo che la circonda, salvaguardata dalle attenzioni del figlio secondogenito Pasquale, che sembra sforzarsi di comprenderla nonostante sia anch’egli immerso nella prospettiva dominante. Questa pellicola è una grande riflessione sui temi della libertà, della diversità, dell’amore come grimaldello della mancanza di comunicazione, ma soprattutto ci fa immedesimare con i sentimenti di esclusione e paura di coloro che si sentono diversi, “borderline”.
Recensioni
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