Quando deludiamo una persona. Che fare? Come comportarsi?

Spesso agendo d’impulso, magari senza pensare troppo, possiamo commettere degli errori, ci ritroviamo senza volerlo a mettere qualcuno a cui teniamo in difficoltà, deludendo così le sue aspettative.

Il fatto è che ognuno di noi cresce ricoprendo dei ruoli all’interno del contesto sociale in cui è inserito. Cresce assecondando specifiche norme e secondo valori più o meno definiti. Va da sé che proprio sulla base di questi ruoli, di queste norme e di questi valori si creano nelle persone che con noi interagiscono, determinate aspettative. Ci aspettiamo cioè che quella persona, sulla base dell’idea che di lei ci siamo costruiti, attui in un determinato modo.

Le aspettative che abbiamo nella nostra testa, giocano un ruolo molto importante semplificando la nostra quotidianità. Ci aiutano ad interpretare le situazioni, a regolarci nel comportamento, ci consentono di prevedere le possibili conseguenze. In questo modo impariamo, apprendiamo a conoscere la realtà nella quale ci muoviamo, senza brancolare sempre nel buio, senza pensare che sia di nuovo la prima volta.

E questo se vogliamo è l’aspetto positivo, ma come spesso accade c’è un altro lato della medaglia. Ogni aspettativa che ci creiamo proprio per quel suo consentirci di inquadrare e fissare alcune situazioni, ci impedisce, al contempo però, di vedere altre possibilità. Ed è proprio quando un’aspettativa ci viene disillusa che proviamo quell’orribile sensazione di torto subito, di delusione totale per ciò che non vediamo più coerente con l’immagine che avevamo in testa. La frustrazione che cresce, l’irritazione e la sensazione di essere stati traditi può portare anche a bloccarci, a non voler più rivalutare la situazione.

Un’aspettativa delusa è uno dei motivi più frequenti che porta ad incrinare qualsiasi tipo di relazione, da quella amorosa a quella lavorativa o di amicizia.

Ma si può rimediare? Possiamo riuscire a “recuperare” quella fiducia che si è momentaneamente incrinata?

Partiamo da alcuni semplici presupposti:

  • La verità sta nel mezzo. Non esiste mai una versione più ufficiale di un’altra. Esiste la visione soggettiva della situazione, ognuno interpreta secondo i suoi schemi, secondo la sua specifica concezione della vita, quello che vede;
  • Un rapporto è sempre basato sulla capacità di ASCOLTARE l’altro.

E da qui dobbiamo partire.

  • Inizia a chiederti se hai sbagliato secondo te: considera sbagliato tutto ciò che non vorresti fosse fatto a te. Se hai sbagliato resta solo una cosa da fare: AMMETTERLO.
  • Hai ammesso di aver sbagliato? Ne sei convinto? Ok, ora attenua il tuo senso di colpa e cerca di ASCOLTARE LE RAGIONI DELL’ALTRO. Non cercare di giustificarti, ascolta e basta.
  • Hai compreso il perché l’altro sta male, le emozioni “negative” che prova nascono sempre da come la persona ha letto e interpretato la situazione, il tuo comportamento. Quindi se hai compreso realmente cosa ha deluso la persona nel tuo agito: CHIEDI SCUSA.
  • CERCA DI RIMEDIARE ESSENDO NUOVAMENTE TE STESSO. Questo è il punto più difficile da sostenere. Rimediare non vuol dire strafare, non vuol dire stupire l’altro con effetti speciali. Vuol dire accettare, con difficoltà, il fatto di aver sbagliato e di aver fatto male a qualcuno a cui non volevamo farlo.

Nelle relazioni sociali è facile creare situazioni che non sempre seguono quello che vorremmo. Ma è da queste situazioni, da questi “ERRORI” che inevitabilmente commetteremo che possiamo imparare. Imparare dagli errori ci consente di migliorarci veramente, di scoprire ciò che ancora di noi non conosciamo.