Quando gli altri fanno paura! – La fobia sociale

“Desiderare di avere una vita normale, delle relazioni appaganti, poter reggere una situazione sociale in cui l’altro non ci fa paura e non ci crea disagio”.

 

“Desiderare di poter affrontare una riunione o una festa di compleanno senza quella forte ansia che ci pervade per l’intero periodo e che ci accompagna addirittura fin dalla nostra preparazione …”

 

“Cosa dirò? Dovrò parlare? Dovrò dire la mia? E se dirò delle cavolate o peggio non mi viene niente da dire? Se qualcuno durante la festa mi chiede come va il lavoro? Magari sono vestito male, chissà cosa penseranno delle mie scarpe, dell’abbinamento che ho fatto o magari della mia pettinatura …”.

 

Molte persone sono spesso impaurite dalle situazioni sociali, in cui il gruppo è il protagonista; questi individui provano una condizione di malessere generale, paura (non si sa bene di cosa), voglia di scappare e se ciò non è possibile quantomeno desiderano collocarsi nella parte della stanza in cui si è meno visibile e, magari, anche vicino alla via d’uscita. Questo ha un tono rassicurante perché permette di “conoscere” bene qual è l’eventuale scappatoia, nel caso in cui questa ansia diventi insopportabile.

Questo tipo di disagio può esordire in adolescenza o nella prima età adulta e si differenzia dalla classica timidezza fisiologica che si presenta nei bambini o negli adolescenti per via della sua intensità molto più forte e per le conseguenze che tale condizione comporta.

 

La fobia sociale, è importante dare a questo quadro sintomatologico un nome per iniziare a conoscerlo, comporta nel soggetto forte ansia e disagio, a volte giungendo anche ad un vero e proprio attacco di panico, dove si attivano molti sintomi fisici, come tachicardia, rossore, incremento della sudorazione, ecc.

Questa condizione generale a volte diventa talmente invalidante che porta la persona a mettere in atto l’evitamento di tutte o alcune di queste situazioni, arrivando così ad una condizione di isolamento sociale che acutizza il circolo vizioso che lascia l’individuo incastrato in questo vortice di insicurezza, ansia e paura.

L’individuo con fobia sociale inoltre non è in grado di avere uno sguardo obiettivo nel momento specifico, non riesce a valutare come eccessiva l’ansia che sta provando in quel momento, pensa solo alle proprie paure e come venirne fuori al più presto possibile. Una volta “messo al riparo” allora si rende conto che la sua reazione d’allarme è stata spropositata ed eccessiva e desidera fare qualcosa per cambiarla, perché fonte di un forte malessere psicologico e di una qualità di vita assolutamente precaria.

 

Ma cosa c’è sotto tutto questo? Perché alcune persone provano queste paure e temono così tanto l’altro?

Alla base vi è sicuramente un forte timore del giudizio altrui, pensare a cosa l’altro possa pensare di noi ci fa paura, risultare sbagliati o inadeguati; ciò inevitabilmente ci disturba. E’ importante poter lavorare a fondo su questi aspetti poiché le radici di questo disturbo sono profonde e sono ad ogni modo specifiche per ogni persona che ne è affetta. E’ fondamentale imparare a gestire questo quadro sintomatologico e capirne il suo significato, poiché oltre a generare malessere nella vita attuale dell’individuo rischia di diventare un disturbo cronico, aggravandosi nel tempo e rischiando di far emergere anche ulteriori problematiche dovute all’isolamento sociale, come degli aspetti depressivi importanti e altrettanto invalidanti.