Occidentali’s Karma: credere nel fato ci rende più felici?
Molto spesso ci capita di pensare agli eventi della nostra vita come casuali oppure, al contrario, come guidati da qualcosa di più grande, un progetto divino, un destino, il karma. Nel primo caso ci riteniamo fortunati quando ci accade qualcosa di positivo e sfortunati quando la vita non ci sorride più: secondo gli psicologi, chi rientra in questa categoria avrebbe un locus of control esterno.
Che cos’è il locus of control? Esso si riferisce all’attribuzione di responsabilità, ossia quanto una persona si ritiene responsabile degli eventi di vita che gli accadono e quando sente di poter controllare il proprio destino. Se il locus of control è esterno, il soggetto sarà vittima degli eventi e sentirà di non avere alcun potere sulla propria esistenza. Al contrario un locus of control interno è legato, secondo alle ricerche, a buoni livelli di resilienza: chi abbraccia l’idea dell’homo faber destino suo sarà più probabilmente capace di affrontare le difficoltà e i momenti di crisi nell’arco della propria vita.
Che tipo di locus of control hanno quindi le persone che credono nel karma?
Il credere nel fato può far pensare ad un soggetto in balia degli eventi; la teoria del karma però disconferma tale ipotesi.
Alcune ricerche svolte in India hanno comparato un gruppo di soggetti di religione Induista con un gruppo non-Hindu. La finalità di tale studio era quella di verificare in che misura la dimensione religiosa potesse influenzare il locus of control, indirizzandolo verso l’interno piuttosto che verso l’esterno. Secondo la ricerca di Carment (1974) gli indiani presenterebbero un locus of control maggiormente interno rispetto al campione non induista incluso dello studio.
Un’indagine successiva al contrario avrebbe associato la teoria del karma all’esternalità del locus of control. Da cosa dipendono questi risultati contrapposti?
Secondo la teoria del karma da un lato vi sarebbe un destino predeterminato, dall’altro la convinzione di poter modificare tale destino attraverso le proprie azioni. Pertanto, sebbene vi sia l’idea di un fato che governa ogni evento, l’individuo conserva il proprio libero arbitrio e si ritiene protagonista della propria esperienza poiché responsabile degli eventi futuri, i quali sono legati alle scelte attuate nel presente.
Nella cultura cinese il karma è legato alla reincarnazione e si crede che esista una via per emanciparsi dalla sofferenza e raggiungere il nirvāna. Il credente può infatti riscattare se stesso nella vita successiva praticando il Nobile ottuplice sentiero (giusta visione, giusta intenzione, giusta parola, giusta azione, giusto comportamento, giusto sforzo, giusta attenzione e giusta concentrazione).
Nel mondo occidentale si parla spesso di “karma” riferendosi però, non tanto ad una prossima vita, quanto alla vita attuale, con la convinzione che le proprie scelte abbiano delle conseguenza dirette nel futuro immediato. Chi è quindi convinto che le proprie azioni, postive o negative, “tornino indietro” presentandoci a volte un conto salato, presenta in realtà un locus of control fortemente interno! Secondo gli studi le persone più felici hanno un locus of control interno, riconoscendo in se stessi l’origine degli eventi della propria vita.
A cura di
Dott. Premoli e Dott.ssa Varalli.
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Indicazioni bibliografiche:
Nigro G., Galli I., (1988). La fortuna, l’abilità, il caso. Introduzione allo studio del locus of control.