16 anni e una missione: diventare i veri protagonisti della propria vita

Diventate i veri protagonisti della vostra vita e cercate la straordinarietà. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi invece di mandarvi faccine su whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire ad una ragazza ‘sei bella’ invece di nascondersi dietro alle domande preconfezionate, straordinario è chiedere aiuto proprio quando vi sembra che non ci sia via di uscita, straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapete.

Noi genitori invece abbiamo il compito di capire che la sfida educativa non si vince da soli, nell’intimità delle nostre famiglie, soprattutto quando questa diventa una connivenza per difendere una facciata. Facciamo rete e aiutiamoci tra noi, non c’è vergogna se non nel silenzio, uniamoci!”

 

La mamma di Giovanni

Avere 16 anni (o comunque adolescenti) non è mai stato facile, a maggior ragione oggi nella società odierna dove tutto è molto più complesso, dove le richieste da parte del mondo esterno sono sempre più forti ed intense e dove dall’altra parte della barricata ci sono giovani in balia delle difficoltà.

Diciamocelo chiaro però, le difficoltà ci sono sempre state, il mondo non è diventato ostile tutto ad un tratto e allora che cosa è cambiato?

A 16 anni si cercano nuovi equilibri nel rapporto con gli altri e con se stessi, si ricerca quella che è la propria identità, il proprio ruolo all’interno del mondo, si desidera sentirsi grandi e autonomi e questo spinge spesso a fare delle scelte e adottare dei comportamenti che, per via dell’adrenalina, fanno sentire grandi, indipendenti, forti. Ecco si, il bisogno di sentirsi forti, di poter urlare a questo mondo, che ancora lo tratta da bambino, che non si ha bisogno di nessuno. Il narcisismo del bambino che in maniera onnipotente piange e fa correre la mamma per tutti i suoi bisogni si trasforma nell’egocentrismo dell’adolescente nel pensare che lui è indipendente e forte e pertanto, non ha alcun bisogno dell’adulto.

Ma in fondo in fondo cosa c’è negli adolescenti?

Una profonda paura, una forte incertezza, ci si fa forza da sé oppure proprio cercando conferme dall’esterno, ricorrendo all’uso delle droghe, fumo, prendere parte a gruppi di amici che fanno i bulli, dopo qualche anno magari si decide di correre in macchina perché è eccitante e fa sentire di essere potenti come quel motore che romba, di avere il controllo della situazione. Ed è proprio qui il punto, l’incapacità di accettare che non possiamo avere il controllo su tutto, non possiamo pensare di essere sempre capaci e di essere indipendenti al 100 %. D’altronde siamo animali sociali e quindi imperfetti per natura, fatti per vivere nelle relazioni, in un gruppo, in una società in cui esistono delle regole e pertanto vi sono dei limiti. “Inevitabilmente qualcosa non si potrà fare”.

Ed è qui che l’onnipotenza del bambino che decide e controlla tutto, piano piano viene messa a dura prova, i genitori non sono più considerati come super eroi, già… forse anche loro sbagliano e a volte deludono. Tutte le relazioni in realtà deludono, esporsi con la ragazza che piace mette a rischio di prendersi un due di picche, esporsi con l’amico spiegando le proprie ragioni su qualcosa che non si vuole fare, mette a rischio di prendersi dello “sfigato” … e allora per evitare tale frustrazione che si fa? Ci si nasconde dietro uno schermo oppure dietro un comportamento che non sentiamo nostro, ma che agli occhi degli altri ci farà apparire come “grandi”.

Ma diciamocela tutta, anche essere un genitore di un sedicenne non è semplice, gestire tutto questo caos interiore ed esteriore, cercare di capirci qualcosa, non sapendo mai quando e cosa dire. Sembra quasi muoversi sulle uova, oggi è la giornata “si”, domani sarà la giornata “no”.

E quindi? Come possiamo aiutare i nostri figli a diventare protagonisti della propria vita?

Beh forse proprio insegnando loro che nella vita esistono dei limiti, che non potrà mai essere sempre tutto rose e fiori, che riceveremo dei “no” che faranno molto male, ma questo non significa che loro non varranno abbastanza solo perché una ragazza li ha rifiutati. Forse è importante far passare un concetto, che può sembrare banale, ma vi assicuro che al giorno d’oggi non lo è… “semplicemente non si può piacere a tutti, ma… va bene così, valiamo lo stesso”. Possiamo aiutarli trasmettendo loro che la forza arriva da dentro e non da fuori, sostenendoli… forse non è necessario per essere “grandi” dare sempre a questa società tutto quello che ci chiede!