Stress? Ecco perché ci sentiamo ristorati durante una passeggiata nei boschi.
Per sfuggire allo Stress ed alla routine quotidiana, soprattutto dalla routine frenetica imposta dalle grandi città metropolitane, è frequente voler staccare la spina e rifugiarsi in un ambiente tranquillo.
Preferibilmente un ambiente isolato, privo di elementi di stress (o stressogeni) e perché no immerso nella natura. La scelta e la preferenza di questi luoghi non è del tutto casuale, infatti, la natura ha un effetto ristorativo nell’uomo. Nello specifico Kaplan (1995), con la sua teoria della ristorazione dell’attenzione (Attention Restoration Theory/ ART) suggerisce che quando si è troppo focalizzati su di uno stimolo specifico oppure si è estremamente concentrati nello svolgimento di un compito vi è un aumento della fatica mentale. Al contrario, quando si è immersi nella natura si tende ad osservare molto più intensamente lo spazio circostante, percependo un abbassamento del livello di stress ed un innalzamento di vissuti rilassanti.
Durante la settimana, gran parte della popolazione è immersa e sommersa da molteplici attività lavorative e non, che impongono uno sforzo mentale molto alto, sfruttando le risorse dell’attenzione selettiva. Si è quindi focalizzati, per lo più, su pensieri di ordine lavorativo e familiare, evitando di lasciar defluire pensieri più graditi.
Sarebbe quindi auspicabile, ritagliare del tempo da poter dedicare ad attività che prevedono un contatto con la natura, di modo ché si possono svestire i panni dell’uomo lavoratore, troppo preso da sui pensieri e costantemente attento e in ansia per gli orari del treno o della metropolitana; e troppo poco attento alla cura del suo benessere personale.
Quando ci si trova nei boschi a passeggiare o a fare trekking sulle montagne è molto probabile focalizzarsi su pensieri positivi e diversificati che susseguono liberamente nella mente. Infatti, anche nel contesto urbano, risultano essere più gradevoli quei ritagli di paesaggio che contengono elementi naturali, come alberi e arbusti, e si è più propensi a valutare questi luoghi come più attraenti.
Si ha, quindi, la tendenza a ricostruire il contatto con la natura anche dentro le mura domestiche, abbellendo la propria casa con piante di vario genere, fiori e alberi. Infatti, secondo la psicologia evoluzionistica la scelta del luogo in cui si decide di abitare non è casuale, essendo ancora insita negli esseri umani la preferenza di paesaggi ricollegabili alle origini dell’evoluzione umana.
A cura della dott.ssa Federica Lodato