I sogni aiutano a vivere meglio?
Spesso la psicologia viene –forse semplicisticamente- associata all’interpretazione dei sogni. “Ho sognato che… Cosa significa?”, quasi ogni elemento del sogno corrispondesse ad uno ed un solo soltanto significato, come nella Cabala. Ma qual è l’importanza dei sogni? Ed effettivamente aiutano a vivere meglio?
In quanto Psicologo, una delle tante frasi che mi vengono rivolte – soprattutto da persone appena conosciute in situazioni esterne all’ambito lavorativo – è “ah, sei Psicologo? Senti, io faccio spesso un sogno…”, seguito dalla descrizione dettagliata del sogno ed un finale atteggiamento di attesa, quasi spettasse a me emettere un verdetto (o elencare numeri e ruote su cui giocarli).
Di questo che definirei “retaggio culturale” dobbiamo ringraziare l’immagine parziale che la psicologia ha dato di sé stessa, ovvero di quella disciplina (e invece è una vera e propria scienza!) che a partire dagli eventi inconsci, giunge a scoprire cosa ci causa quel determinato disturbo o disagio.
Per certi versi è innegabile che la psicologia sia anche questo, ma non solo. Sempre più – infatti – la psicologia si è evoluta fino a diventare non solo la scienza in grado di aiutare e curare disturbi e sintomi, ma anche quella scienza in grado di promuovere un benessere psicologico, nell’ottica di un migliore funzionamento della persona non solo nei contesti in cui si trova a vivere (relazionali, lavorativi, sentimentali, ecc.), ma anche con sé stessa.
Detto ciò, è innegabile che – ancora oggi – i sogni costituiscano un elemento importante non solamente per la psicologia e lo psicologo (soprattutto se di orientamento dinamico o analitico), ma anche per la persona stessa, stante il fatto che non abbiamo mai smesso di sognare (anzi lo facciamo addirittura tutte le notti!).
Se ben ci pensiamo, infatti, un sogno è in grado di infuenzare in maniera significativa il nostro umore al risveglio, esercitando notevole influenza sull’andamento – talvolta – della nostra intera giornata. E ciò è vero sia per i sogni graditi (che ci metteranno conseguentemente di “buon umore”), sia per quelli invece più angoscianti, che ci renderanno per contro ipervigili o molto più suscettibili del solito.
Quindi i sogni aiutano a vivere meglio?
I sogni di per sé non credo che abbiano il potere di migliorare direttamente la nostra vita: immaginiamo le nostre sensazioni al risveglio dopo un incubo e come il nostro umore viene influenzato per il resto della giornata; il fatto che i nostri pensieri magari continuano a correre verso quel determinato elemento, quel dettaglio che non ci appare direttamente comprensibile. In questo caso il sogno assolutamente non ci sta aiutando a vivere meglio, anzi.
Possiamo piuttosto dire che i sogni possono avere un significato, benché tale significato non sia immediatamente afferrabile, né comprensibile.
Proprio sull’interpretazione dei sogni un certo Sigmund Freud ha studiato e scritto parecchio, arrivando a concettualizzare meglio i meccanismi dei sogni, nonché la loro funzione. Egli parla di “contenuto manifesto” (ossia quello che noi “vediamo” nel sogno, ad esempio un unicorno), un contenuto che può anche trascendere la realtà (anzi, spesso lo fa!) e un “contenuto latente”, ossia ciò che sta dietro, ciò che viene in un certo senso rappresentato dal contenuto manifesto.
Non è facile in questa sede fare esempi o generalizzazioni, poiché i sogni e la loro interpretazione non sono un fenomeno da bar, ma un qualcosa di molto delicato che necessita in primis di una buona conoscenza della persona che ha prodotto (e “vissuto”) tale sogno.
La spiegazione psicologica (psicodinamica/ psicoanalitica) del sogno è – in estrema sintesi – il riaffiorare alla coscienza di elementi rimossi nell’inconscio: il sogno è quella alterazione dello stato di coscienza (infatti non siamo coscienti!) in cui gli elementi rimossi (cioè finiti/ nascosti nell’inconscio), riaffiorano. Il sogno ci lascia visualizzare alcuni elementi, mentre altri – secondo Freud quelli più inaccettabili e difficili per noi – rimangono invece nascosti, coperti da contenuti manifesti (aggiungerei irrealistici e talvolta non plausibili, come l’unicorno di cui sopra). Il sogno insomma, è una sorta di censura della nostra mente, che ha lo scopo di proteggerci e di tutelare il nostro “Conscio” dagli elementi (esperienze di vita, ad esempio) inaccettabili o traumatici che abbiamo rimosso nell’inconscio.
In questo senso, quindi, i sogni ci aiutano a vivere meglio: ci proteggono da alcune potenziali minacce che la nostra mente ha – talvolta sapientemente – nascosto alla nostra attenzione, confinandole nel nostro “Inconscio”.
Per questo motivo, sia che il sogno sia stato “piacevole”, sia che sia stato invece un incubo, è importante ricordarci che esso costituisce un meccanismo nella maggior parte dei casi utile alla nostra sopravvivenza psicologica.
Nel momento in cui ci rivolgiamo ad un professionista psicologo a causa di un malessere o di insoddisfazioni relative alla nostra vita, l’analisi e l’interpretazione dei sogni può essere un valido strumento che permette al clinico di “scoprire” cosa può avere originato un determinato disturbo.
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Indicazioni bibliografiche
“L’interpretazione dei sogni” (titolo originale: “Die Traumdeutung”) – Sigmund Freud (1899).