Autoefficacia e crescita personale: credere nelle proprie capacità come spinta all’autorealizzazione
Quante volte vi siete sentiti impotenti davanti agli eventi della vostra vita e vi è sembrato di non riuscire a raggiungere gli obiettivi che vi siete posti a causa di svariati motivi? Vi è mai capitato che le vostre azioni non abbiano portato ai risultati sperati ma ad un esito inatteso? La vostra determinazione a raggiungere la meta è mai stata bloccata da imprevisti od ostacoli inaspettati?
Secondo lo psicologo sociale Albert Bandura alla base di tutti questi interrogativi si posiziona il costrutto di autoefficacia (Bandura, 2000). Esso fa riferimento alle “convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le azioni necessarie per produrre determinati risultati”. Nonostante questo concetto sia molto spesso associato a quello di autostima, essi presentano diverse sfumature: l’autostima si riferisce maggiormente alla considerazione che un individuo ha di se stesso in generale, mentre l’autoefficacia è la convinzione di riuscire a affrontare in modo ottimale compiti specifici o le sfide che si presentano.
In che modo le credenze circa la nostra efficacia influenzano la vita quotidiana?
Quando ci sentiamo efficaci siamo anche più motivati all’azione, più in grado di scegliere obiettivi alla nostra portata e tendiamo ad essere più perseveranti e costanti nel raggiungerli.
Tutto ciò può aiutarci a realizzare concretamente i nostri obiettivi e di conseguenza aumentare anche i nostri livelli di autostima!
Sentirsi capaci ci rende più fiduciosi nei confronti del cambiamento: se sentiamo di essere competenti nella gestione di situazioni ed imprevisti nel quotidiano, allora davanti ad un cambiamento sentiremo di poter fare qualcosa. Secondo la teoria della profezia che si autoavvera (Merton, 1948) il pensiero può effettivamente influenzare gli eventi della vita: le persone che si pongono in modo passivo, con il pensiero fisso “non ce la farò mai”, non riescono ad individuare gli obiettivi che le porteranno verso il cambiamento e così non fanno alcun passo in quella direzione.
L’autoefficacia è legata anche alle aspirazioni, ossia alla volontà di realizzare qualcosa di significativo. Chi si sente efficace e competente tenderà a puntare in alto; al contrario, chi ha scarsa fiducia di riuscire, abbasserà le proprie aspettative e si “accontenterà” del proprio status.
Alla luce dell’importanza che l’autoefficacia riveste all’interno della nostra vita, in che modo possiamo alimentarla?
Possiamo fare appello a due importati fonti. La prima sono gli amici, i conoscenti ed i famigliari: da loro possiamo imparare molto. Essi ci aiutano a intraprendere un percorso di apprendimento e tramite il confronto possiamo acquisire strategie, capire in che modo loro hanno affrontato oppure affronterebbero i nostri stessi problemi. Allo stesso tempo gli altri fungono da specchio: molto spesso non riusciamo a vedere le nostre qualità; capire cosa pensano gli altri di noi può essere un primo passo verso l’autoefficacia.
Non bisogna però dimenticare che il principale motore del cambiamento siamo noi stessi: quali sono le capacità che abbiamo messo in atto in passato? Come abbiamo fatto ad arrivare fin qui?
Esistono training che possono aiutare, attraverso degli esercizi molto concreti, a sviluppare questa fondamentale abilità!
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A cura di
dott. Mattia Premoli
dott.ssa Martina Varalli
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Indicazioni Bibliografiche
“The Self-Fulfilling Prophecy” Merton, R. K. (1948)
“Autoefficacia: teoria e applicazioni“ Bandura, A. (2000)