Il multitasking… non esiste!
Sempre più spesso si sente parlare di “multitasking”, intendendo con esso la specifica abilità di una persona di eseguire e prestare attenzione a più azioni/eventi contemporaneamente risultando efficiente e “sul pezzo”.
Questo tema ha suscitato particolare interesse nelle neuroscienze moderne che, tramite esperimenti e ricerche, hanno cercato di indagare questo fenomeno. Tuttavia, ciò che hanno scoperto non farà troppo piacere alle persone ritenute performanti e dotate di “multitasking”…
Per comprendere il concetto di multitasking bisogna fare una differenza tra processi automatici e controllati; i primi corrispondono a quei processi che si verificano inconsciamente e al di fuori del nostro controllo (ad esempio, quando sentiamo un forte rumore improvviso e ci giriamo di scatto verso la sua origine). Questi processi automatici possono essere presenti in contemporanea: nella vita quotidiana ciò potrebbe verificarsi quando stiamo camminando e sentiamo un clacson assordante che ci fa sobbalzare.
Differenti sono i processi controllati, ossia quelli volontari, consapevoli (come cercare di memorizzare un numero di telefono).
Da numerose ricerche emerge che due processi automatici possono coesistere, così come possono essere presenti in simultanea un processo automatico ed uno volontario. Nel secondo caso è stato infatti dimostrato che la performance di alcuni soggetti a cui è stato affidato il compito di picchiettare le dita con un preciso ordine sul tavolo (automatico) e contare all’indietro (volontario) è risultata buona.
La coesistenza di due processi controllati simultanei, come memorizzare un numero di telefono mentre si sta contando all’indietro, non è stata invece confermata dalle ricerche. Ciò che le persone diventano abili nel fare non sarebbe eseguire due compiti contemporaneamente, come erroneamente credono i sostenitori del multitasking, bensì passare velocemente da un compito all’altro, alternandoli. Questo passaggio crea dei momenti (anche se molto brevi) in cui si sta prestando attenzione ad uno solo dei due compiti, ignorando l’altro.
Da questi studi l’abilità di multitasking è stata quindi smentita.
A cura di
Dott. Premoli e Dott.ssa Varalli.
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Indicazioni bibliografiche:
Purves et al. (2015), Neuroscienze Cognitive.