Matrimonio e calo del desiderio. Mantienilo vivo in sette mosse.
Le statistiche sono chiare: i matrimoni che finiscono sono in costante aumento. Il motivo? Senz’altro non esiste un’unica causa che porti a queste rotture, ma una serie di fattori concorrono ad affievolire la fiamma e portare ad una separazione. Spesso è proprio il calo del desiderio che fa vacillare l’unione. Vediamo come manterlo vivo in sette mosse.
I primi e più importanti fattori che portano alla crisi sono facilmente identificabili: i due membri della coppia e il loro rapporto. Anche sotto le lenzuola.
La presenza di figli aumenta gli impegni e, conseguentemente, anche lo stress. Stremati da una giornata lavorativa e messi a nanna i pargoli, spesso la voglia di sesso è ridotta ai suoi minimi termini. Il rapporto sessuale, tuttavia, è un ingrediente molto importante all’interno della coppia, dato che permette di sentirsi amati ed apprezzati (oltre che desiderati).
Spesso tra i due coniugi non si riscontra – almeno inizialmente – un calo del desiderio, ma il problema è spesso causato dalla mancanza di tempo e spazi riservati alla coppia che invece sono “sacrificati” per il lavoro, i figli e quant’altro. Rinunciare alle coccole e al sesso per mancanza di tempo può quindi essere un primo passo. Il ripetersi di tali episodi crea quindi una sorta di abitudine e l’abitudine finisce con il logorare il rapporto.
Come fare quindi ad avere una appagante relazione di coppia (e quindi anche sessuale) nonostante la scarsità di tempo? Vediamolo in 7 semplici passi.
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Riservati una cena fuori a settimana
Può sembrare banale, ma è quello che solitamente facciamo sul lavoro e che – però – non ci permettiamo di fare per noi stessi all’interno della coppia.
Nel caso di una riunione importante prendiamo immediatamente nota sulla nostra agenda dell’evento, lo contrassegniamo come “inderogabile” e tale appuntamento acquista una priorità pressoché assoluta. E quando si tratta di noi? Facciamo dunque la stessa cosa: fissiamo una serata alla settimana, dedicata alla coppia. Un impegno improrogabile, fisso ed esclusivo.
Cosa si intende per “cena fuori”? Nulla di pretenzioso, per carità. Può anche trattarsi di una semplice pizza. L’aspetto importante è che abbia luogo fuori casa, in modo da essere distaccati dalle consuete abitudini familiari. Sarà un momento di relax e di coccola per la coppia, un momento di confronto, di discussione e di scambio di opinioni, idee, desideri, ecc. al fine di conoscersi meglio ed avere il tempo necessario per farlo (e non risicato tra una pasta da scolare e una partita in tv).
Il pensiero anche solo di una pizza a settimana fa tremare il portafoglio? Hai mai pensato a quanto può costare un divorzio?
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Fai esercizio fisico
Si sa: “Mens sana in corpore sano”. Quindi un po’ di esercizio fisico aiuta a mantenersi tonici. E un corpo tonico in palestra si traduce in un corpo altrettanto tonico anche sotto le lenzuola. Pertanto iscriversi in palestra (e soprattutto andarci regolarmente!) è una delle cose da mettere in agenda.
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Sei mamma? Ricorda che (lì sotto) sei sempre donna.
Le mamme sanno quanto sia importante la praticità, in ogni ambito. Ma quell’intimo estremamente (troppo!) funzionale e per nulla sexy, uccide veramente la poesia (e il desiderio). Quindi di tanto in tanto concediti qualche completino azzardato, che metta in risalto la tua femminilità. Il tuo lui apprezzerà senz’altro e anche tu riscoprirai la tua femminilità sentendoti nuovamente attraente e desiderata.
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Bambini: fuori dal lettone!
La domenica mattina è ormai una consuetudine che si giochi tutti quanti nel vostro letto? La lotta con i cuscini è irrinunciabile? Nessun problema.
Ricordiamoci però che il lettone è il “letto matrimoniale”, quindi dedicato alla coppia. Questo quindi significa che i bambini dormono nei loro lettini, mentre mamma e papà hanno a loro disposizione il letto matrimoniale.
Sempre più spesso si assiste a coppie che “saltano”, perché i bambini dormono con un genitore, mentre l’altro finisce nella camera dei bambini. La coppia e l’intimità della stessa sono sacre! Quindi ognuno nel proprio letto e nella propria camera.
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“Vision” e “Mission”, proprio come un’azienda.
Un matrimonio è un rapporto primariamente di coppia, ossi che riguarda due persone che decidono di percorrere un percorso di vita insieme, con vere e proprie “mission” e “vision”. Bene, che “vision” avete del vostro matrimonio? Le due visioni coincidono? Quali aspettative e desideri avete? Quale è la “mission”?
Non sarà mai troppo ripeterlo: è di fondamentale importanza la comunicazione! Discutete quindi e confrontatevi su quali sono i vostri obiettivi e dove vi piacerebbe essere giunti di lì a un anno, a cinque, a dieci, ecc.
Quando discuterne? Per esempio durante uno degli appuntamenti settimanali di cui abbiamo parlato sopra.
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Non trascurare le amicizie.
La tendenza a “chiudersi nella coppia” è molto forte, tuttavia questo implica fare a meno di una parte che è stata importante nella nostra vita, magari prima di incontrare il partner con cui abbiamo deciso di mettere su famiglia.
Dato che il miglior modo di essere felici è quello di avere una vita il più possibile bilanciata, sono importanti sia i momenti all’interno della coppia, sia quelli all’esterno.
La birra e il calcetto con gli amici (magari in ordine inverso) come l’uscita e lo shopping con le amiche sono momenti importanti sia per il singolo membro della coppia, sia per la coppia stessa. Il contatto con le amicizie può anche avvenire in modalità di coppia: frequentare cioè le amicizie del partner, oppure amicizie comuni, siano esse persone singole, sia altre coppie.
Continuate quindi a coltivare le vostre “vecchie” amicizie e, perché no, createne anche di nuove!
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Sii la moglie che lui vuole tu sia (e il marito che lei vuole che tu sia).
Si dice che non si sceglie il partner giusto, ma si è noi stessi i partner giusti. Essere presenti per il partner ed esserlo in maniera costruttiva ed efficace è – forse – la chiave del successo. Ma cosa fare in concreto?
Non si tratta (per la sposa) di essere una sorta di Geisha accondiscendente e priva di spina dorsale, al contrario significa essere una vera e propria compagna di vita, che sa quello che vuole e che costantemente dà il suo meglio, affinché le cose funzionino al meglio. Se a parole può sembrare facile, in realtà si tratta di un “lavoro” estremamente complesso (ma che col tempo diviene automatico).
Far funzionare un rapporto non significa quindi essere solo gentili, carine, ma rinforzare positivamente il proprio partner negli aspetti in cui si pensa sia davvero eccezionale. Sottolineare quindi quanto sia presente ed attento nei confronti dei figli, come anche il notevole impegno sul lavoro sono alcuni esempi. Certo ci sono anche aspetti che piacciono meno del partner e anche questi è necessario che vengano sottolineati, affinché anche lui possa migliorarsi (il lavoro è bilaterale!!). La differenza sta nella modalità con cui portare le proprie rimostranze. Pensiamo alle cosiddette “critiche costruttive”, ad esempio.
Quindi anziché dire “questo e quello non vanno bene” oppure “come fai quella determinata cosa è sbagliato”, proviamo a ribaltare in positivo la comunicazione: “Perché anziché fare così, non provi a farlo in quest’altra maniera?” oppure “mi piacerebbe se provassi a fare quest’altra cosa, cosa ne pensi?”.
Una comunicazione positiva e non esclusivamente critica permette all’altro di sentirsi accettato e, quindi, più disponibile a mettere in atto quello che ha tutte le fattezze si un suggerimento o consiglio.
Questi sono alcuni accorgimenti che possono essere messi in atto a livello di “auto-aiuto”, una sorta di piccola guida pratica per cercare di migliorare il rapporto di coppia utilizzando un approccio “fai-da-te”.
In alcune situazioni, tuttavia, un aiuto esterno potrebbe essere indicato per affrontare questioni più articolate o in quelle coppie il cui rapporto risulta gravemente compromesso. Uno psicologo e psicoterapeuta potrebbe essere, in questi casi, utile a definire strategie specifiche (ossia studiate appositamente per quella determinata coppia) al fine di recuperare la serenità del matrimonio.