Quando il sesso è un problema.
Nonostante innumerevoli tentativi il partner rimane disinteressato, una situazione sempre più comune e che non solo lascia perplessi, ma spesso mina anche la stabilità di una relazione. Il calo del desiderio è spesso imputato alle donne, ma sempre più sono gli uomini ad essere accusati di essere troppo “freddi” sotto le lenzuola.
Una cenetta romantica senza interruzioni esterne, spenti cellulari e staccata definitivamente la spina dal lavoro, qualche bicchiere e una musica suadente, un completo intimo seducente, ma lui si volta dall’altra parte del letto e augura la buonanotte.
Sempre più spesso scene simili a queste si ripetono nelle camere da letto delle coppie di tutto il mondo e ciò che accade può essere definito come “calo del desiderio sessuale”.
Una volta erano le donne ad essere accusate di freddezza, erano loro i mal di testa e il ciclo mestruale che mettevano un freno alla spinta sessuale dell’uomo, il quale se ne lamentava. Oggi, sempre più frequentemente, sono le donne a lamentare il disinteresse del proprio partner nei loro confronti e il risultato –così come una volta quando i ruoli erano invertiti- è la messa in discussione della stabilità di un rapporto.
I media e la società odierna letteralmente sbandierano il sesso ai quattro venti e, nonostante ciò, si assiste ad un generale calo del desiderio sessuale da parte dei maschi. Questa condizione, clinicamente definibile come Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo colpisce migliaia di uomini, milioni in tutto il mondo, divenendo uno tra i principali problemi a carico della sfera sessuale.
Le cause sono ancora al vaglio dei ricercatori e i primi trattamenti risultano efficaci nel 50% dei casi, decisamente ancora troppo poco. Ma il dato ancor più allarmante è che buona parte degli uomini (e anche donne) in un certo senso “colpiti” da questo problema, non ricercano un aiuto; vuoi per una certa dose di vergogna nel dover ammettere un problema di questo tipo, vuoi perché esso non viene riconosciuto come un problema.
Ciò non fa altro che fomentare i conflitti all’interno della coppia e porta il partner con il calo di desiderio sessuale, a vivere vissuti di colpa per non riuscire a migliorare le cose.
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Ma quando si può parlare di “calo del desiderio sessuale”? Come si definisce il “troppo poco sesso”?
Una volta a settimana? Una volta al mese? Non esiste un numero preciso al di sotto del quale si può parlare di Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo e, soprattutto, è necessario fare alcune considerazioni per contestualizzare il problema.
È indubbio che buona parte di noi non si trovi costantemente in uno stato di attivazione o anche semplice disponibilità sessuale in ogni momento della giornata. Le priorità della vita di ognuno sono scandite spesso da altro oltre il sesso, come il lavoro, lo stress, la fatica, preoccupazioni, ecc. Tutti elementi che, in un certo senso, sono in grado di posticipare il desiderio sessuale. In situazioni invece tranquille, come quella descritta all’inizio, in cui cioè si ha la possibilità di rilassarsi e godersi del tempo insieme al proprio partner, il desiderio sessuale potrebbe essere più facilmente presente. Se in tali situazioni poi, vi dovesse essere una qualche stimolazione (visiva, tattile, ecc.), allora ciò potrebbe portare ad un aumento dell’eccitazione, con conseguente attivazione sessuale.
Quando invece anche in situazioni che potremmo definire “ad hoc”, ossia in cui vi siano tutti i presupposti per un’attivazione di tipo sessuale, non vi è alcuna spinta verso un approccio fisico, allora si può ipotizzare la presenza di un Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo, “diagnosi” che può venire confermata nel momento in cui la persona riferisce di non avere più alcun tipo di attivazione sessuale.
Stabilire poi un numero preciso di rapporti in un determinato lasso di tempo, quale criterio per la definizione della problematica, diviene ulteriormente un’idiozia nel momento in cui pensiamo che l’argomento in oggetto riguarda un tipo di rapporto all’interno di una relazione tra due persone. Esistono infatti casi in cui un partner sia particolarmente esigente, ossia i casi di eccessiva attivazione sessuale, richieste che la controparte difficilmente riesce a soddisfare, pur non risultando in quest’ultima un calo del desiderio sessuale. È quindi sempre importante contestualizzare e identificare le variabili all’interno della relazione –ivi compreso il comportamento sessuale precedente (attività sessuale da sempre scarsa o precedentemente intensa e attualmente “spenta”?), pena l’identificazione di un membro della coppia come il/la “malato/a”, con le relative conseguenze in termini di senso di colpa ed incremento delle incomprensioni.
Come curare efficacemente il Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo?
Alcuni pensano che questa problematica possa essere “trattata” alla stregua della disfunzione erettile, quindi tramite l’assunzione di un farmaco che possa aumentare l’eccitabilità e il desiderio sessuale. Purtroppo non è così, poiché –data la complessità del problema- la causa è da ricercarsi nella mente delle persone che ne sono “affette”.
Molteplici sono le problematiche psicologiche che possono ripercuotersi sulla sfera fisica sessuale, sia sul desiderio, sia sulle ormai note disfunzioni erettili. Diversi ricercatori sostengono che una delle principali cause (o meglio: uno dei principali facilitatori) del calo del desiderio sessuale, possa essere la relazione stessa: difficoltà, incomprensioni, difficoltà di comunicazione, e altri che in diversi casi portano a rabbia repressa nei confronti del partner, oltre al sentimento di perdita di controllo sulla relazione. Il calo del desiderio poi, riducendo i momenti di intimità nella coppia, andrebbe a minare ulteriormente l’unità e la solidità della stessa. Le conseguenze di un mancato intervento –come facilmente immaginabile- portano nella maggior parte dei casi a far “scoppiare” la coppia.
Il trattamento più efficace rimane dunque l’approccio psicoterapico, volto ad identificare ciò che disfunzionale esiste all’interno della coppia, migliorando la comunicazione e –ovviamente- anche la sfera sessuale.
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