Nuovo partner, vecchia storia.

Influenza della personalità e delle relazioni passate.

Nella scelta del partner sono numerosi i fattori di natura personologica e le esperienze vissute dalla persona che influenzano tale scelta. Le persone hanno una serie di modelli ed aspettative che sono il risultato di ciò che hanno vissuto, di ciò che hanno visto fare dalle persone a loro vicine e di ciò che hanno imparato sia attraverso la propria esperienza, sia attraverso l’esperienza di altri. Tutti questi aspetti influenzano lo sviluppo della personalità di queste persone.

L’influenza di tutti questi fattori offre una risposta a una domanda che tante volte, nei rapporti di coppia, ci facciamo…ma perché sono tutti/e uguali?

No, non sono tutti/e uguali, il problema è un altro. Anche se ci sono molte persone (e anche molto diverse fra loro), l’essere umano ha una spinta inconscia a cercare persone con le quali ripetere il suo schema personale di rapporto perfetto, ovvero non ripetere schemi di ciò che non è considerato un buon rapporto di coppia.

L’influenza della personalità

Il primo elemento importante che può influenzare la scelta del partner è la propria personalità. Questa è caratterizzata sia dalla biologia sia dall’influenza dell’ambiente. La personalità di una persona assume un ruolo fondamentale nella scelta di un/una compagno/a. Ogni tipo di personalità cercherà un’altra personalità con la quale mantenere un “equilibrio”. Per esempio, se una persona mostra una personalità dipendente è abbastanza probabile che “trovi”, come partner, un individuo con una personalità sicura (o apparentemente tale); in questi casi è l’altra persona che prende le decisioni che il dipendente non può prendere da solo. Un altro esempio è la personalità narcisista che, felice di essere sempre al centro dell’attenzione, trova una persona dipendente e con questa una fonte illimitata di complimenti. Allo stesso modo, una personalità evitante avrà dei grossi problemi sia nel conoscere qualcuno sia nello stabilire e approfondire una relazione mentre una personalità dominante cercherà la sottomissione, ecc. Ci sono diversi esempi di come un certa persona, in maniera casuale, cerchi un’altra persona in linea con la propria personalità.

L’importanza delle esperienze passate

Il secondo elemento da sottolineare sono le esperienze passate che può aver avuto una certa persona e che possiamo dividere in due distinte tipologie:

–       Esperienze vissute nella famiglia d’origine (il bambino con i genitori – i genitori fra loro).

–       Esperienze maturate durante rapporti precedenti.

Le esperienze vissute nella famiglia d’origine sono importanti sin dai primi anni di vita e sono, senza alcun dubbio, le più importanti nello sviluppo della personalità di un individuo, determinandone in gran parte l’atteggiamento nei rapporti interpersonali in età adulta. Queste esperienze possono essere suddivise nelle seguenti due sottocategorie.

  1. Il bambino con i genitori

    Questa esperienza consiste nel rapporto che le figure di accudimento o caregiver (di solito i genitori) hanno con il bambino. A tal proposito è importante capire com’è il suo legame, con tali figure, in termini di sicurezza e affetto e come le stesse lo accudiscono. Questo legame è stato studiato nella teoria sull’attaccamento di John Bowlby(1) e, più tardi da Mary Ainsworth(2) nella “Strange Situation”. Entrambi gli autori hanno indagato su come il legame predominante fra genitori e figli si ripete nel tempo, nelle relazioni interpersonali del bambino, quando questo diventa adulto.

    Per fare un esempio il bambino, che da piccolo è stato accudito e che ha avuto il sostegno del caregiver, imparerà ad avere rapporti basati sulla sicurezza e sull’affetto grazie all’attaccamento sicuro. Al contrario, un bambino che non ha avuto vicino il caregiver, oppure che lo ha avuto con una disponibilità limitata (solitamente denominato attaccamento insicuro/ambivalente), si mostrerà ansioso e avrà paura di essere abbandonato dal partner, così com’è successo con la figura di accudimento.

     

  2. I genitori fra loro

    Il rapporto fra i propri genitori offre alla persona un modello di comportamento su come deve o non deve essere un rapporto di coppia.

    È ragionevole pensare che un bambino che ha sempre osservato un certo tipo di comportamento, da parte dei propri genitori, quando diventerà adulto riprodurrà ciò che ha visto nel corso della sua infanzia. Un bambino che è cresciuto osservando un rapporto fra i genitori basato sul rispetto, sulla fiducia e sulla comprensione, proverà a fare lo stesso quando sarà adulto, mentre se la persona ha vissuto un modello di rapporto sbagliato (per esempio nel caso di maltrattamenti o aggressioni)  proverà a mantenere nel futuro rapporti interpersonali diversi da quelli che visto.

    È importante sottolineare che quando uno dei due genitori è stata una figura molto importante per la propria famiglia nonché per i propri figli, questi cercheranno, in futuro, un partner simile. Per esempio, se un padre è stato sempre dolce e sicuro con la figlia, molto probabilmente questa cercherà un uomo che abbia le stesse caratteristiche del padre. Invece, se una persona ha avuto con i propri genitori un rapporto complicato o di tipo conflittuale, questa cercherà un partner con delle caratteristiche diverse.

Fino a questo momento abbiamo visto le influenze che le esperienze vissute nella famiglia d’origine possono avere sulla personalità di un individuo. Ora andremo a vedere come la personalità di una persona possa essere influenzata dalle esperienze vissute durante precedenti rapporti di coppia. A volte queste esperienze assumono un ruolo molto importante per capire cosa stia succedendo nel rapporto attuale. A chi non è mai capitato di avere, con il partner attuale, problemi simili a quelli avuti durante precedenti relazioni? Ogni volta che si presenta lo stesso problema, l’individuo non è capace di capire che ha davanti una persona differente e con la quale provare una strategia nuova per sistemare le cose. Tutto ciò è particolarmente visibile in alcune problematiche di coppia, come per esempio la gelosia, nella quale in molti casi c’è un episodio precedente di tradimento e la persona utilizza tale sentimento come difesa nei confronti di un nuovo episodio d’inganno.

La persona basa le sue soluzioni su ciò che ha vissuto durante una precedente esperienza, senza considerare che ogni rapporto è diverso in quanto è vissuto tra due persone distinte e diverse.

L’influenza della personalità e delle esperienze precedenti (nella famiglia d’origine e/o nei rapporti precedenti) può osservarsi sia nella fase iniziale di scelta del partner sia durante un rapporto consolidato.

Ci sono diversi fattori, in base a quello che abbiamo visto e vissuto in passato, che condizionano la scelta di una persona invece di un’altra. Questa poderosa influenza si presenta quasi sempre in maniera inconscia, senza che noi ce ne rendiamo conto. I fattori personologici e famigliari di tipo positivo, negativo, elaborato oppure irrisolto, hanno una profonda importanza e possono essere utilizzati anche a proprio vantaggio.

La conoscenza di noi stessi e dei fattori che compongono il nostro “modello di rapporto” richiede un grande impegno. Tale conoscenza è possibile sia attraverso l’analisi di come hanno influenzato nella nostra personalità le esperienze vissute nella famiglia d’origine, sia attraverso l’analisi delle relazioni di coppia passate, dei motivi di conflitto, di quelli che hanno portato alla rottura, di quali sono le aspettative che si hanno quando inizia una nuova storia e, soprattutto, se si ripetono le stesse esperienze con diversi partner oppure si scelgono partner molto simili fra loro. Questa analisi porta alla consapevolezza dei fatti, in modo da utilizzare gli aspetti positivi per il nostro bene e neutralizzare quegli aspetti che hanno un effetto negativo su noi stessi e sulla nostra relazione.

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(1)  John Bowlby: psicologo e psicoanalista britannico (1907-1990) autore della teoria dell’attaccamento descritta nella sua opera principale “Attaccamento e perdita” (1969).

(2)  Mary Ainsworth: psicologa canadese (1913-1999) allieva di John Bolbwy. Sviluppatrice del paradigma di ricerca “Strange Situation” utilizzato per studiare i diversi stili di attaccamento.