Il momento giusto
Il momento giusto esiste? Come a dire che “Cupido fa quello che vuole. E quando vuole”.
Quando si conosce una persona, un fattore molto importante è il momento in cui ci troviamo a livello personale, lavorativo e sociale. Incontrare una persona con la quale avere una relazione è una variabile di tipo casuale, non c’è dubbio, ma essere capaci di portare avanti questa relazione dipende da diversi fattori.
Più avanti vedremo che ci sono elementi che favoriscono il conoscere una persona, ma adesso ciò che ci interessa è sapere se esiste un momento o periodo “perfetto”, il cosiddetto “momento giusto” per iniziare un rapporto.
In questi ultimi anni, c’è stato un cambiamento importante nel momento e nell’età in cui iniziare un rapporto e formare una famiglia. In passato vi era la tendenza a sposarsi o comunque a “mettere su famiglia” in giovane età.
Adesso la realtà è un’altra.
Il momento attuale di crisi, l’alta preoccupazione per il proprio posto di lavoro e la scarsa stabilità lavorativa ha prodotto un ritardo nel tempo per formalizzare la relazione, per il matrimonio o per diventare genitori. Questo fatto è più frequente nelle coppie già consolidate, che quindi si ritrovano a dover aspettare prima di concretizzare i propri progetti, rispetto invece alle persone singole in cerca dell’amore, anche se oggigiorno è in crescita il numero di persone che non desidera impegnarsi in una relazione prima di aver raggiunto una stabilità lavorativa, anche a fronte di condizioni lavorative spesso in contrasto con il concetto di stabilità di una relazione (si pensi ad esempio alle numerose e talvolta prolungate oltre che improvvise trasferte di lavoro cui spesso si è soggetti).
Detto questo, quale è il momento giusto per conoscere la “dolce metà”…
Alcune persone cercano costantemente di fidanzarsi, ricercano l’amore o tutto ciò che ruota attorno al romanticismo, restando in un costante stato di disponibilità ad una relazione. Mantenersi sempre in questo stato, ossia in una modalità quasi ossessiva di ricerca del partner, è un comportamento altamente disfunzionale, anche se parte da un presupposto fondamentale alla realizzazione di una relazione: voler trovare l’amore.
Esistono inoltre diversi i “fattori di disponibilità all’amore” che rendono ogni momento, quello potenzialmente giusto:
- Mantenere un atteggiamento positivo verso l’amore: avere un’idea positiva dell’amore, dei rapporti, fa pensare ad una relazione di amore come un evento positivo e buono. Ciò porta, nel momento in cui si conosce una persona, a spingersi oltre nel desiderio di diventare una coppia.
- Bisogno di intimità: è nella natura umana ricercare una persona con la quale creare un legame vicino e profondo, ovvero l’avvertire il bisogno di sentirsi collegati e condividere (anche e soprattutto a livello intimo) in maniera esclusiva.
- Bisogno di condividere progetti con qualcuno: quando si hanno progetti, sogni, oppure si sono raggiunti obiettivi personali o lavorativi, la persona sente il desiderio di condividere la propria realizzazione e la gioia derivante.
- Equilibrio/stabilità personale. La persona è arrivata ad un momento in cui sente di aver raggiunto una stabilità emotiva/personale: manifesta quindi una certa chiarezza relativamente a ciò che vuole, e il potenziale partner rappresenta una persona con la quale condividere la propria vita e non uno strumento per risolvere i propri problemi. Il concetto di stabilità fa quindi soprattutto riferimento alla sicurezza e alla fiducia in sé stessi.
- Lasciarsi il passato alle spalle: solitamente è uno dei problemi che hanno diverse persone nel provare a conoscere qualcuno. Le esperienze fallimentari o negative di rapporti precedenti hanno provocato sofferenze che non vogliono essere rivissute, di qui la tendenza ad evitare nuovi rapporti, proprio per la paura di soffrire nuovamente. Il “momento giusto” in questi casi sopraggiunge solo dopo essere riusciti a gestire o dimenticare la sofferenza, lasciando spazio al “darsi una seconda opportunità”.
Il “momento giusto” dunque può essere definito come quel momento in cui la persona ha raggiunto una discreta consapevolezza di sé, ovvero è sicura di quello che vuole ed ha abbandonato il “fardello” dei cattivi ricordi che prima impedivano una serena ricerca di un nuovo partner, della felicità.
Il “momento giusto” pertanto non può essere definibile con una data precisa, ognuno di noi ha tempistiche differenti, che dipendono da un numero pressoché infinito di fattori e non da singoli elementi. L’età, per esempio, non è un fattore determinante: l’amore può presentarsi in qualunque momento; ciò che cambia è il significato e l’espressione che esso assume nelle diverse età della vita.
Ciò che è quindi di fondamentale importanza è l’aver raggiunto una discreta autoconsapevolezza che permetta di vedere il partner come un “compagno di viaggio”, qualcuno con cui condividere parte dell’esistenza, e non come l’elemento in grado di compensare le nostre carenze.
Nel momento in cui, invece, la relazione è vista come soluzione ai propri problemi, allora ci si pone in uno stato di “eccessiva” disponibilità nei confronti di altri e delle relazioni. In queste situazioni il rischio è di vedere tutti i momenti come adatti e tutte le persone come eventuali partner, potendo portare a scelte affrettate e ad un numero considerevole di “fallimenti” amorosi.