Parliamo di: Dipendenze.

Che differenza c’è tra consumatore occasionale e alcol- o tossicodipendente?

I dati che emergono dalla letteratura scientifica e dalle statistiche più recenti indicano indubbiamente che l’utilizzo di sostanze coinvolge direttamente o indirettamente fasce sempre più ampie di popolazione, radicandosi in tantissimi aspetti della nostra quotidianità, e della cosiddetta normalità, in particolare nell’età dell’adolescenza.

 Rispetto a questo fenomeno, è necessario tenere conto di alcune riflessioni preliminari che riguardano il rapporto tra un individuo e una sostanza psicoattiva, in base alle evidenze scientifiche derivate dalla neurofisiologia, dalla psichiatria e dalla psicologia clinica. Vedremo che parlare della differenza tra consumatore occasionale, abituale, frequente o tossicodipendente riguarda più che altro una convenzione del senso comune, che tenta una distinzione descrittiva ma che tuttavia non tiene in debita considerazione alcuni elementi fondamentali.

 Anzitutto, che cos’è una sostanza psicoattiva?

Non è altro che una sostanza che, introdotta nell’organismo, causa l’alterazione dello stato di coscienza o delle funzioni mentali di un individuo; per funzioni mentali intendiamo riferirci ad aspetti cognitivi (percezione, attenzione, memoria, pensiero, linguaggio) ed emotivi del nostro funzionamento psichico. Ovvero, rientrano in questa definizione svariate sostanze chimiche,  da teina e caffeina fino a quelle comunemente considerate droghe, comprese le cosiddette sostanze legali come alcol, nicotina e psicofarmaci. Occorre aggiungere che l’effetto di una sostanza psicoattiva non è sempre il medesimo: varia in base ad una serie di fattori, tra cui la quantità e la modalità con cui viene assunta, la situazione ambientale in cui chi la assume si trova, la sua personalità e le sue condizioni fisiche e psicologiche.

Chiarito questo punto fondamentale, è necessario considerare che una persona può entrare in contatto con una sostanza psicoattiva secondo modalità estremamente diverse, con una serie di conseguenze qualitativamente e quantitativamente differenti.

A tal proposito, sarà bene approfondire altri concetti essenziali.

  • Una intossicazione acuta avviene in qualsiasi situazione in cui si verifichi l’assunzione o l’esposizione ad una sostanza psicoattiva, e si sviluppi una sindrome reversibile e specifica. Ovvero, in tutte le situazioni in cui una persona assuma una sostanza che provochi dei sintomi, temporanei e particolari, a seconda della sostanza; ad esempio, quando si fuma una sigaretta, si beve un bicchiere di vino, o si prende un farmaco per addormentarsi.
  • Per abuso si intende una intossicazione ripetuta nel tempo, allo scopo di ottenere un effetto piacevole, che provoca disagi o problemi in una o più aree della vita di una persona (funzionamento lavorativo, scolastico, domestico; relazioni interpersonali; problemi legali; sofferenza psicologica; salute medica; situazioni di rischio fisico). Pensiamo ad esempio a coloro che bevono alcolici nei fine settimana, o a chi fuma ripetutamente spinelli nell’arco di una giornata.
  • La dipendenza, infine, è fondamentalmente un abuso caratterizzato dall’incapacità di controllare l’utilizzo della sostanza. Tale incapacità può essere motivata da aspetti di tipo fisico, per cui i recettori specifici di una sostanza sono modificati a livello biochimico e segnalano la carenza della sostanza stessa tramite l’insorgenza di sintomi di astinenza;
  • inoltre gli aspetti fisici della dipendenza sono caratterizzati dalla presenza della tolleranza, ovvero la necessità di assumere una quantità di sostanza sempre maggiore per raggiungere l’effetto desiderato, o un minor effetto a parità di quantità di sostanza assunta (ad esempio le dipendenze da nicotina o da benzodiazepine sono contraddistinte da  significativi aspetti di tipo fisico).  Oppure, può essere causata da aspetti di tipo psichico, per cui una persona continua ad assumere e a ricercare una sostanza nonostante i problemi di diverso tipo che essa le causa, e diviene incapace di controllarne l’utilizzo (le dipendenze da cocaina o da cannabis presentano considerevoli aspetti di tipo psichico). Spesso tuttavia entrambe le componenti fisica e psichica svolgono un ruolo importante del rapporto di dipendenza che un individuo sviluppa nei confronti di una sostanza. In effetti, ciò che contraddistingue la dipendenza è la necessità di prendere una sostanza psicoattiva per compensare una modificazione, causata dalla sostanza stessa, dell’equilibrio biologico e psicologico di una persona: lo scopo è ottenere un effetto che riporta l’individuo ad uno stato di illusoria normalità, per cui non sono considerabili dipendenze quelle situazioni in cui è necessario assumere una sostanza per colmare uno squilibrio non causato dalla sostanza medesima (ad esempio, nei casi delle terapie sostitutive ormonali, o dei sintomi di astinenza da oppiacei nelle terapie del dolore). Possiamo quindi concludere che il rapporto di dipendenza con una sostanza psicoattiva è sempre comunque caratterizzato, indipendentemente dalla presenza di meccanismi biochimici, da aspetti di investimento psicologico del soggetto sulla sostanza stessa.