Fiabe e benessere: 6 buoni motivi per leggere più favole a tuo figlio
Secondo gli psicologi, la narrazione è uno strumento fondamentale per la promozione del benessere individuale. Essa consente infatti di rielaborare esperienze e vissuti di vita importanti e aiuta a sviluppare la creatività immaginando mondi possibili. Ma in che modo le fiabe possono migliorare la vita dei nostri bambini?
Ecco 6 motivi per leggere più favole ai vostri figli!
- Le fiabe parlano di dilemmi esistenziali e delle ansie della vita. Attraverso la lettura il bambino può esplorare i temi più importanti dell’esistenza: la paura della morte, il bisogno di sentirsi amati, la ricerca dell’identità sessuale… Se nella vita di tutti i giorni è difficile o quasi impossibile per il bambino pensare in modo consapevole a questioni così profonde, la narrazione gli permette di prenderle in considerazione e viverle in una modalità protetta.
- Il potere dell’evento-simbolo: nella fiaba troviamo un mondo semplificato che utilizza simboli e metafore. Il raggiungimento dell’autonomia, il processo di differenziazione da mamma e papà, la seduzione, sono tutti temi complessi da trattare; per questo la fiaba si serve di personaggi ed eventi che aiutino il bambino a riflettere su questi temi con un linguaggio adatto al suo sviluppo psichico.
- Un’altra importante caratteristica delle favole è la possibilità di proiettarsi ed identificarsi con i personaggi. Essi infatti sono indeterminati: si parla sempre di “una ragazza”, “un giovane”, “un uomo”, lasciando così aperta la possibilità di entrare nella storia e farla propria, interpretandola e rileggendola secondo il proprio punto di vita.
- All’interno della fiaba vige un forte dualismo, i personaggi sono tipicizzati, ossia divisi in modo netto in “buoni” e “cattivi”. Questo aspetto ha due risvolti positivi: in primis permette al bambino di identificarsi con l’eroe per il forte richiamo positivo che esprime, rispondendo con chiarezza alla domanda “come voglio essere?”. Inoltre il fatto che la divisione sia così netta, al contrario della vita reale in cui ognuno di noi presenta tratti positivi e negativi contemporaneamente, permette di superare il legame con la morale. Nella fiaba il personaggio cattivo viene brutalmente ucciso, bruciato o mangiato senza che vi sia un giudizio morale su tale azione. Ciò permette di risolvere forti conflitti interiori.
- “Vissero felici e contenti”: la fiaba ha sempre un finale positivo. Sebbene durante la storia l’antagonista possa avere temporaneamente la meglio, alla fine è l’eroe a vincere. La narrazione è infatti strutturata in modo che all’inizio vi siano delle difficoltà da superare e la relativa paura di crescere; il finale invece permette al protagonista di raggiungere la maturità e l’indipendenza. Il bambino può così identificarsi nell’eroe e trovare un legame sicuro per superare le difficoltà quotidiane.
- Sebbene la fiaba tocchi le corde emotive di chi ascolta, la sua natura rimane immaginaria e quindi separata dalla realtà fisica. Gli scenari che si vanno creando sono infatti fantastici e simbolici. Il bambino può quindi vivere temporaneamente, attraverso la fantasia, in un mondo meraviglioso ed inventato, con la certezza e la rassicurazione alla fine della storia di tornare nel mondo reale.
La fiaba della buonanotte non è quindi solo un momento importante di condivisione tra genitore e bambino ma anche una buona occasione di crescita per i vostri figli!
A cura di
Dott. Premoli e Dott.ssa Varalli.
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Indicazioni bibliografiche:
“Mente interattiva. Linguaggi, media e competenze” (2012), Ciceri R.